I fatti
Migliaia di colombiani sono scesi in piazza in diverse città del paese dal 28 aprile 2021, inizialmente per protestare contro una proposta di riforma fiscale del governo e la sua risposta alla pandemia COVID-19. Man mano che le proteste continuavano, si sono trasformate in un movimento più ampio contro la violenza della polizia.
Sebbene le marce siano state pacifiche in molte località, almeno 19 persone sono morte, alcune a causa della brutalità della polizia. Sui social media sono emersi video che mostrano accuratamente la violenza della polizia contro i manifestanti. In mezzo al caos, tuttavia, anche la disinformazione sotto forma di media ricontestualizzati e riciclati, alcuni dei quali trasmessi dall’emittente pubblica nazionale della Colombia.
Nel febbraio 2021, il Comité Nacional de Paro (“Comitato nazionale di sciopero”) della Colombia, composto da sindacati, associazioni di lavoratori ed educatori, ha chiesto una protesta nazionale contro il governo colombiano. Il 28 aprile le proteste hanno preso di mira il disegno di legge di riforma fiscale volto ad aumentare le tasse, che secondo il governo allevierebbe la crisi economica aggravata dalla pandemia COVID-19. Nel corso di diversi giorni, altri sindacati, partiti di opposizione e organizzazioni della società civile si sono uniti ai manifestanti per le strade, mentre le persone nelle loro case hanno mostrato solidarietà attraverso i cacerolazos - un atto di protesta pacifica che coinvolge sbattere una casseruola o una padella per fare rumore - lamentarsi di una serie di questioni, tra cui la cattiva gestione dei programmi di vaccinazione, la mancanza di pagamenti per il personale medico, gli attuali livelli di disoccupazione e l’uccisione di attivisti.
I social e la disinformazione
Gli account Twitter e Facebook hanno anche pubblicato video girati in altri paesi durante proteste indipendenti e li hanno presentati erroneamente come filmati delle proteste in corso in Colombia. Un esempio includeva filmati riciclati di uno scontro nell’ottobre 2019 tra membri della polizia e dell’esercito ecuadoriani a Guayaquil. Due account appartenenti a un giornalista e accademico colombiano hanno erroneamente suggerito che l’attacco sia avvenuto tra membri della polizia nazionale colombiana e dell’esercito colombiano durante le proteste del 2021. Nel frattempo, un altro account Twitter ha pubblicato lo stesso video il 28 aprile e ha raccolto oltre 27.000 visualizzazioni e 300 retweet. I resoconti che hanno citato il post incolpavano i militari colombianie la polizia per le violenze durante le proteste.
I video e gli abusi veri
Mentre le proteste esplodevano in diverse città della Colombia, gli utenti dei social media hanno condiviso video che documentavano casi di violenza della polizia contro i manifestanti. Come notato in precedenza, l’Ufficio del Difensore civico colombiano ha ufficialmente segnalato almeno 24 morti durante le manifestazioni alcune ONG hanno posto il numero di morti più alto. Secondo le organizzazioni della società civile e i media indipendenti, alcune di queste morti sono avvenute a causa di un’eccessiva violenza da parte della polizia nazionale. Ad esempio, il 2 maggio 2021, il media investigativo indipendente con sede in Colombia Cuestión Pública ha ricostruito un incidente in cui un agente di polizia di Cali ha sparato e ucciso un adolescente di 17 anni.
Collezione di video
Ho deciso di mantenere su questa pagina, quanti più contenuti possibili, di modo da lasciarne una traccia non sottoposta a censura, che lasci la memoria nel tempo.
- Video 1 [riportato da Roy Barreras]
- Video 2 [riportato da Antonio Sanguino]
- Video 3 [riportato da Nata_600cc]
- Video 4 [riportato da ComunesCoL]
- Video 5 [riportato da ComuneCoL]
- Video 6
- Video 7
- Video 8
Chiunque avesse materiale utile a tenere memoria di questi accadimenti, su violazioni e abusi in Colombia, può liberamente condividere il materiale con [email protected] (anche da Google Drive).